
Fra gli articoli che non posso esimermi di pubblicare c'è quello relativo l'uscita della nuova release di Ubuntu.
La versione 9.10 (anno.mese) nome in codice Karmic Koala,
uscirà il 29 ottobre. Per un caso fortuito la sera del 22 ottobre mi sono collegato al sito
www.distrowatch.com e ho scaricato la Release Candidate di Ubuntu 9.10.
L'ho provata sia in versione
Live CD sia installata in una macchina virtuale (creata con
Virtual Box 3) in dual boot con Windows 7. Che dire, eccezionale! Non voglio entrare troppo nei dettagli tecnici di questa nuova versione e neppure rivaleggiare con la miriade di articoli che si scriveranno sulla nuova creatura di Mark Shuttlework. Semplicemente indicherò le novità che mi hanno colpito.
L'avvio del sistema è più veloce della versione precedente che a sua volta è più veloce sia di Vista che di Seven.
Il boot grafico iniziale è diverso dal solito, è comunque una soluzione graficamente gradevole.
L'ambiente grafico è il
Gnome 2.28. Vi sembrerà una sciocchezza ma finalmente premendo il tasto destro sui dispositivi di archiviazione nel menù appare la voce
Formatta. Non so per quale motivo nelle versioni precedenti questa voce non fosse presente.
Il
kernel ("drivers" del sistema operativo) è il
2.6.31 che apporta anche un miglioramento delle prestazioni grafiche dei chip grafici Intel. Sarà felice il mio
Acer Aspire 2920 con l'Intel x3100. Rispetto la versione 9.04 anche il mio
Barebone Asus P2-M2A690G con l'ATI (AMD) X1250 (integrata sulla scheda madre) riprende a funzionare egregiamente con
Google Earth. Fino la 8.10 l'accelerazione 3D funzionava perfettamente, successivamente con la 9.04 non sono stato più in grado di sfruttare giochi o applicazione 3D.
L'installazione rimane semplice come sempre, è possibile importare le impostazioni (email, preferiti, documenti ecc.) dall'eventuale Windows installato, partizionare l'HardDisk in modo automatico o manuale e a differenza dalle versioni di Ubuntu precedenti, finalmente la finestra di installazione è stata ingrandita, questo per poter visualizzare delle schermate nelle quali si descrivono le novità o le possibilità offerte da questa nuova release. Grazie sempre alla finestra maggiorata, finalmente riesco a leggere quanto tempo manca all'installazione dei pacchetti per la localizzazione in italiano.
Di default è possibile registrarsi ad
Ubuntu ONE, servizio simile a
DropBox, che mette a disposizione una cartella che verrà sincronizzata con uno
spazio web gratuito di 2 Gbyte. Questo vi permetterà di tenere al sicuro documenti, foto o quant'altro da un eventuale crash dell'Hard Disk o mantenere la stessa cartella sincronizzata su più PC. Se avete bisogno di uno spazio maggiore è sufficiente sottoscrivere un abbonamento a pagamento, 50 GB per $10 al mese.
Anche il sistema di
risparmio energetico è stato ulteriormente
migliorato.
Il
file system consigliato per le nuovi installazioni è l'
ext4 che oltre ad una maggiore efficienza porta con se la possibilità di creare file fino a 16
TeraByte e gestire volumi fino 1024
PetaByte.
Ora resta a voi decidere quale versione installare, se quella a 32 o 64 bit. Se avete un processore a 64 bit e avete necessità di gestire una quantità di RAM superiore ai 4 GByte la scelta è obbligata sul 64 bit. A differenza di un anno fa, mi sembra che quasi tutti i pacchetti siano disponibili sia per sistemi a 32 che a 64 bit, quindi, sul Barebone con AMD64 X2 installerò quest'ultima versione.
Non dimenticate di installare
Tweak Ubuntu, tool che vi permetterà di installare una serie di software con tecnologia "close source" tipo Skype o installare i codecs WMA, DVD ecc dal
Repository Medibuntu.
Per eventuali problemi collegatevi al
Forum ufficiale di Ubuntu.
Allora cosa aspettate, dal 29 ottobre scaricatelo e provatelo!